domenica 17 gennaio 2010

Il pavone e la gru

E ve chi la seconde flabe: Il pavon e la gru












E ancje par cheste conte la version taliane di partence:

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C'era una volta un pavone che pensava soltanto alla sua bellezza: non appena si levava il sole, allargava la magnifica coda e camminava in lungo e in largo per il prato per farsi ammirare dagli altri animali. La tana del pavone era situata vicino a uno stagno ricco di rane e pesci.
I prati erano pieni di fiori: papaverì, girasoli, rose...
Un giorno capitò dalle sue parti una gru. Era giovane ed esile, alta e grigia; aveva un'aria solitària.
"Che stanchezza, uhm che bello stagno, chissà che non sia pieno di rane".
II pavone si mise subito a passeggiare su e giù, chiamandola, ma questa era troppo occupata a cacciare rane e non lo notava.
A un certo punto, sempre più arrabbiato il pavone le gridò: "Ehi gru,! Guardami un momento. Hai mai visto niente di più bello?" La gru lo ignorò e continuò la sua caccia. Allora il pavone gridò su tutte le furie: "Come ci si sente ad essere tanto brutti?".La gru, lo ignorò ancora stanca della conversazione, si affrettò a pescare una rana e appena finito dì mangiare volò via.
Al pavone venne fame guardando la gru gustarsi il pasto così tentò anche lui di pescarne una, ma non avendo le gambe lunghe e il becco sottile non riuscì e provò anche lui a volare come la gru , ma le ali che servivano solo da bellezza, non gli permisero di alzarsi in volo e finì dritto-dritto nello stagno. Solo da quel giorno capì che la bellezza non è importante.
La bellezza da sola non porta da nessuna parte.

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